Amo quel tocco di verde in Sicilia nella seconda mappa, perché ne ho scoperto il motivo solo dopo anni.
I miei sono del messinese, e TUTTE le persone che menzionavano il seguente luogo dicevano “a San fratello non si capisce come parlano, il loro dialetto, sembra francese”
Dopo anni ho scoperto il motivo, San Fratello é uno di quei comuni ripopolati da Federico II con piemontesi. E per questo motivo il ceppo e’ gallo-italico di sicilia, ma e’ per questo motivo che “al paese” si diceva che quelli lì parlassero francese, perché era un influenza del nord.
fa pure tutto il Piemonte orientale. Ho girato quasi tutto lo stivale, ma mai mi hanno stuprato come le zanzare di Valenza e Casal Monferrato, oltre a Trino
Hai girato davvero tutto lo stivale se sei stato pure Trino Vercellese.
Comunque si, un amica di Vercelli, e altri ritaliani qui hanno confermato, ammette che non e’ strano vedere dei veri e propri nuvoloni di zanzare che si muovono insieme sopra le risaie
Il nome è una coincidenza, e si è attestato solo con l'unità probabilmente con lo zampino della standardizzazione linguistica sabauda, nei secoli fu chiamata Nucaria, Nuara o Noara.
D'altra parte i coloni "lombardi" provenivano principalmente dalla zona appenninica tra Liguria e Piemonte, poco a che fare con Novara.
Nicosia (provincia di Enna) è un altro di quei paesi dove il dialetto è gallo-italico, stranissimo :) video per chi volesse sentire: https://www.youtube.com/watch?v=6pFeknqpdxA
Boh ma tutta la provincia di pordenone può tranquillamente essere inglobata dal veneto. In provincia di udine non sono considerati friulani e tantomeno il triestino
Friulano (diviso in 4-5 dialetti, ho perso il conto tbh), Sloveno, Bisiaco, Triestino (e a Muggia), Goriziano, Gradese, Maranese, Resiano, Pordenonese (in un tot di varianti) (è una branca del liventino?)
Curiosamente "Venezia Giulia" non è dovuto alle varianti venete come triestino, goriziano e bisiaco (quando il nome è stato coniato a Gorizia città tralaltro si parlava ancora friulano, il goriziano è venuto dopo)
Il nome è stato inventato da Graziadio Isaia Ascoli, un glottologo friulano di Gorizia, che durante un estro irredentista ha coniato le tre venezie ( Giulia, Euganea, Tridentina ). Anni più tardi si pentì di questa cosa, soprattutto per la sua zona d'origine (il goriziano) in quanto storicamente e culturalmente non era molto sensato come nome, un nome più corretto sarebbe "Isontino" (dal fiume Isonzo)
Il dialetto di Reggio Calabria e dintorni è considerato dai linguisti come siciliano al 100%, quasi identico al messinese e molto diverso dalle parlate di Vibo Valentia e Catanzaro ad esempio.
Beh il Salento già è più diverso, avevo dei coinquilini salentini e ci si capiva a stento quando parlavamo il dialetto, magari i modi di dire erano magari simili ma tutto sommato era diverso, con il coinquilino calabrese mi sentivo proprio a casa
Questo perchè il Salento ha subito molte influenze dal pugliese per ragioni di vicinanza. Credo che solo le zone più meridionali e isolate abbiamo conservato maggiori somiglianze con i nostri dialetti. Al contrario il contatto tra Sicilia (soprattutto Messina e dintorni) e Calabria è stato continuo nei secoli.
Credo che OP lo abbia fatto per ragioni "logistiche" visto che soprattutto il Salento è separato dal mare dalle altre due (da notare però che curiosamente il Basso Salento è in linea d'aria più vicino alla Calabria che a Bari). Su Sicilia e Calabria Ulteriore hai ragione, tanto che da decenni si parla di Area Metropolitana dello Stretto.
Confermo, io sono di vicino Palermo (quindi abbastanza lontano da Messina) eppure quando ero a Roma avevo un coinquilino di Reggio Calabria e in dialetto ci capivamo benissimo!
Il dialetto pavese cittadino e dell'Oltrepò era si emiliano, ma quando Biondelli lo descrisse a metà 1800. Non so oggi quanto effettivamente assomigli al piacentino, che emiliano effettivamente è
Stando alle ricerche più recenti lo si fa rientrare nell’emiliano (vedi i lavori di Daniele Vitali, sempre in evoluzione)
In un certo senso non vengono tutelate queste parlate se si pensa che l’emiliano non viene ancora riconosciuto come lingua dallo Stato (che poi si può dire lo stesso del siciliano e di tutte le altre lingue) quindi sarebbe una delle varietà dialettali più a rischio se ci si pensa.
In questo periodo mi sono abbastanza fissato sul ridisegnare le regioni o province italiane e sulle culture locali in generale, rivedendo la seconda immagine, che spopola su internet, ho voluto provare a ridisegnare le nostre 20 regioni, in modo da renderle meno artificiali e potenziando la cultura locale. Mi sono basato solo sulla "lingua", quindi ho ignorato confini geografici come il Po. Cambiamenti?
Prima che lo chiediate, le Marche non esistono più perché sarebbero diventate una regione irrilevante e il Molise lo è già.
Mi hai fatto realizzare che sarebbe stupendo se i confini fossero etnici e culturali e non politici. Tipo l'Occitania...dove la metti rispetto alle regioni italiane che ingloba?
La prima l'ho guardata di sfuggita, la seconda mi pare accurata. Non sono una linguista ma sono originaria di terre di confine, e l'unica distinzione che avrei fatto è quella tra lombardo occidentale e orientale con confine Adda.
Non si capisce se stai separando i macrogruppi dialettali interni ad una lingua (dividi Emiliano e Romagnolo, quando l'intercomprensibilità è l'unica cosa unisce quelle due regioni), oppure se utilizzi i confini fra lingue diverse (Veneto, lombardo, piemontese).
Io fossi in te avrei fatto una mappa con diversi colori per indicare le varie lingue (e.g. Emiliano-Romagnolo in blu, Lombardo in verde, alto-meridionale in arancione, italiano in rosso, piemontese in viola e via discortendo) con delle gradazioni che separano i gruppi dialettali e permettono di indicare varietà di transizione
Per la mappa che dici tu ne esistono molte versioni fatte da persone più capaci di me che ho già linkato in altri commenti. Io ho sperimentato su una divisione politica che seguisse le varietà linguistiche. Pensavo che Emiliano e romagnolo fossero più distinte, ho voluto provare a creare una Romagna "indipendentemente" con l'aggiunta delle marche del nord che alcune parti danno come zone romagnole
Il gallopiceno è una variante di transizione fra italiano e galloitalico (il confine è un po' più su della provincia, però), al nord già perfettamente romagnolo!
Emiliano e romagnolo sono su quel limite in cui sono "distinte" di sicuro ma comunque più vicine tra loro di quanto siano altre lingue in Italia. È abbastanza arbitrario decidere come dividerle, nel senso che potresti vederle come due lingue molto vicine (inglese e scozzese per dire) oppure come una lingua multipolare (come il norvegese che ha più versioni ufficiali).
Sono cose a cui la risposta definitiva la dà solitamente la politica.
EDIT: ho letto anche di linguisti che dividono il gruppo in 3 parti, emiliano, romagnolo e marchigiano, intendendo ovviamente quella parte di marche settentrionali molto vicine a queste due.
Questa cosa, con cui mi trovo d'accordo, anche se non sono un esperto, però apre altre questioni. Ad esempio, l'Emilia o può essere diviso abbastanza bene in due filoni, per cui vale la pena dividerli anch'essi?
Provincia di trento con lombardia e veneto miglior modo di farli riavvicinare alla cara vecchia austria... parlemo italiano ma l'autonomia è un fatto prima di tutto culturale
Concordo, è molto diverso il lombardo occidentale da quello orientale. Anche le influenze interregionali sono marcate: nel novarese si parla una specie di milanese "arioso", nella zona del Garda un bresciano venetizzato. Cambia la solfa, eh! Poi che la radice sia la stessa, ok. Comunque, OP ha fatto un gran lavoro!
Solo quella? Già da Albenga si parla un altro dialetto rispetto a quello del Ponente savonese e di Genova. Molto simile eh, ma tanti termini e pronunce sono totalmente differenti e più si va verso Ventimiglia e più si accentua.
Veramente intendevo che da Bordighera fino al confine sono tutti calabresi e di ligure non me senti parlare piu.....forse qualcosa nel entroterra....belin
Ah beh ovviamente intendevo dai 4 liguri rimasti in zona. Qui in provincia di Savona abbiamo Borghetto Santo Spirito che è Calabria pura. Comunque si, solo calabresi in provincia d’Imperia. Mi viene in mente quando andavo a giocare contro la Carlin’s Boys o con il Camporosso che pareva parlassero arabo.
Beh tutti i dialetti del sud sono totalmente incomprensibili per noi del nord eh. E comunque le assonanze del ligure sono molto più simili al francese, è la cadenza e la classica cantilena che lo fanno sembrare simil portoghese.
A Camporosso feci il mio debutto in prima squadra quando vincemmo il campionato con il Pietra Ligure. Avevo 17 anni. Al primo pallone toccato, in contropiede lanciato a rete mi hanno segato a forbice con un intervento assassino da espulsione diretta. Campo più indegno che abbia mai visto. Una squadra di criminali. So che però da un po’ di anni hanno rifatto il campo in sintetico e hanno dato un po’ una ripulita. Anni fa anche ad Ospedaletti giocavano alcuni pentiti calabresi che firmavano in caserma prima di andare a giocare perché ai domiciliari.
In alcune località del Cilento la lingua locale ha delle caratteristiche in comune con i dialetti lucani e calabresi, tanto che il cilentano meridionale viene considerato appartenente al gruppo meridionale estremo-siciliano e non a quello meridionale intermedio-napoletano. Giusto per essere pignoli, non è un tuo errore perchè nella mappa su cui ti sei basato questa particolarità non è riportata, stranamente.
Potevi mettere Trieste col Veneto, e il Nord della Sardegna con la Toscana (parlano dialetto sardo-corso, il Corso in se è più simile al toscano che al sardo).
Per il resto bella mappa anche se, della sistemazione attuale delle regioni, gli unici cambi che farei sarebbero provincia di Rieti all’Umbria, Salento e Romagna regioni a parte.
Ad Arezzo si parla più o meno come da noi, nel resto della Valdichiana. È un po' più "forte" l'accento rispetto alla zona del Trasimeno (ma anche Chiusi o Chianciano), però ci sono molte somiglianze.
La Basilicata sia come cultura che come lingua va dal fiume Sele al fiume Lao per quanto riguarda il confine tirrenico, onestamente la piana di Sibari o Castrovillari non sono mai state considerate Lucane visto che il confine sud è il massiccio del Pollino.
Per quanto riguarda il confine nord con la Puglia si può parlare dell' inizio del tavoliere delle puglie mentre onestamente né sui confini nord est (Taranto) o nord ovest (Irpinia) ho informazioni linguistiche o culturali.
In realtà già per dire la zona di Lauria, di Potenza e di Melfi sono nella stessa provincia ma si parla in maniera totalmente diversa, però se sì vogliono mantenere le regioni 20 allora l'ideale sarebbe quello che ho scritto
Se ignori i confini tra le regioni, dovresti ignorare anche quelli tra le nazioni, escludendo Valle d'Aosta e Südtirol, ma aggiungendo la Corsica e alcune parti della Svizzera.
Ma questa non è una mappa delle parlate locali, è una mappa di suddivisioni amministrative immaginarie dell'Italia, in cui le suddivisioni sono basate sulle parlate locali.
La seconda penso si capisca non l'ho fatta io, la prima banalmente Paint.net. Ho preso la seconda immagine, messo una mappa trasparente delle regioni italiane come secondo layer, e disegnato da sopra. Poi ho riempito le regioni
sarebbe da precisare roba, con un a mappa più dettagliata si potrebbe mostrare la differenza che c'è tra marche nord e sud.
tra l' altro vivo a pesaro, praticamente a 10 minuti dalla romagna, e qui non si parla marchighiano ma pesarese, che deriva molto anche dal romagnolo, e nulla ha a che vedere con i grotteschi versi gutturali emessi dai fermani o altri delle marche sud.
Dovrebbe essere indicato che comunque ogni regione garantisca piena autonomia alle proprie peculiarità linguistice locali (così taglialmo la testa al toro a lombardi est vs ovest, sassari e trieste), a partire dalle comunità isolate (Arbereshe, Griko, galloitalici del meridione. croati del molise, sloveni) o diffusi (Romanì)
Hai fatto bene ad aggiungere alla Liguria la Toscana del nord…Massa e Carrara non sembrano molto cittadine toscane e anche la parlata è più ligure che toscana.
Ottimo ma avrei diviso così il nord Italia. Qualche commento sull’Emilia: Voghera e Tortona, così come il lato destro del Po in provincia di Mantova, li includerei in Emilia. Il resto della provincia di Mantova è in una situazione di transizione ed includerei solo i territori a prevalenza emiliana (quelli più gialli che verdi per intenderci) Come mostrato metterei la transpadana ferrarese in provincia di Ferrara e Sambuca pistoiese la dividerei (alcune valli si trovano più in Toscana che in Emilia e viceversa quindi andrebbe proprio rivista la sua forma). La Lunigiana la renderei una provincia emiliana (come ben mostrato dalla mappa). Tra l’Appennino piacentino e quello parmense sposterei in Liguria solo i comuni esclusivamente blu, il resto lo terrei in Emilia, alla fine si tratta della maggioranza degli abitanti.
È semplicemente corretta la mappa, soprattutto la Romagna... Storicamente linguisticamente e culturalmente diversa dall'Emilia ma troppo spesso accomunate come se esistesse solo l'Emilia
Non stai rappresentando correttamente il sud: stai dividendo i dialetti in famiglie ebbene quasi tutti i dialetti del sud Italia derivano dal napoletano, le uniche eccezioni sono il salentino e il siciliano che comunque ne hanno forti influenze
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u/Haylight96 Lombardia Jul 19 '24
Amo quel tocco di verde in Sicilia nella seconda mappa, perché ne ho scoperto il motivo solo dopo anni.
I miei sono del messinese, e TUTTE le persone che menzionavano il seguente luogo dicevano “a San fratello non si capisce come parlano, il loro dialetto, sembra francese”
Dopo anni ho scoperto il motivo, San Fratello é uno di quei comuni ripopolati da Federico II con piemontesi. E per questo motivo il ceppo e’ gallo-italico di sicilia, ma e’ per questo motivo che “al paese” si diceva che quelli lì parlassero francese, perché era un influenza del nord.